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...sento ansimare alle mie spalle. Penso che qualche ciclista più allenato di me tra poco mi raggiungerà e supererà ma non è un ciclista, è un cagnolino...

2013 01 06 seirole

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
 19':30"  Parco naturale di Rocchetta Tanaro da Sant'Emiliano 1
 24':10"  Seirole da Santo Stefano Belbo 2

06/01/2013    
•    Distanza     134.48 km  
•    Tempo        05:41:25
•    Dislivello     1437 metri
Dall’alto dei Caffi
Primo giro del 2013, temperatura gradevole 20 °C sopra i 300 metri di altitudine, più sotto fa quasi freddo sei gradi la minima ma poi si sta tra i 9 ed i 12 gradi. Cielo poco nuvoloso da subito ma poi cambia e si copre di nuvole, si sta bene come dicevo non fa freddo e dall’alto dei Caffi, le nuvole mettono in evidenza l’Arco Alpino coperto di neve che risalta colpito dalla luce del sole. Scopo del giro, oltre ad abituare il fisico a stare in sella per più delle solite 4 ore, è scalare la strada per Seriole da Castelnuovo Belbo. L’avevo già provata il 29 dicembre ma non conoscendo il percorso, ero salito fino alla prima cresta, per poi ritornare sui miei passi e rientrare a casa. Oggi invece dopo essermi documentato sulla strada da percorrere, ho proseguito fino al Santuario dei Caffi ma andiamo con ordine.
Male al ginocchio
Parto a metà mattina da Casal Cermelli, mi girano un po’ le palle perché ieri, giornata splendida, quasi primaverile, ero bloccato a casa a causa della reperibilità e oggi giorno libero con tanta strada nella testa è una giornata fredda, nuvolosa e con le strade bagnate all’inverosimile. Comunque parto, ho qualche problema con la fascia del cardio che per i primi 90 km mi segna delle frequenze cardiache a onda quadra il che fa pensare che il mio cuore, abbia le marce come le automobili, poi tutto si sistema e comincia a funzionare. I primi 25 km non presentano difficoltà, Castellazzo, la strada per Oviglio è un disastro sembra di andare sulle montagne russe, attraverso il paese e mi dirigo a Bergamasco, dove per non fare la provinciale mi infilo nella strada diretta per Castelnuovo Belbo, è molto bella in mezzo alla campagna e presenta alcuni strappi anche abbastanza duri. Poco prima di Incisa Scapaccino lo strappo di Briccomonte, sulla breve salita di Cortiglione, accuso un fastidioso dolore al ginocchio destro, fa male solo se salgo in piedi e quindi evito questa posizione.
Il cagnolino
Dopo la breve discesa mi dirigo verso Rocchetta Tanaro e salendo sento ansimare alle mie spalle. Penso che qualche ciclista più allenato di me tra poco mi raggiungerà e supererà ma non è un ciclista, è un cagnolino di taglia media marrone striato di nero che mi raggiunge mi sorpassa e guardandomi dritto negli occhi mi fa capire che non sono allenato. Gli fischio, lui si volta ancora a guardarmi e aumenta l’andatura, forzo un po’ di più, quasi lo raggiungo, sono a 20 km/h, continuiamo così per circa un chilometro fino a quando, lui decide di fermarsi, alza la gamba a bagnare un cespuglio li vicino e imbocca una stradina che dirige ad un cascinale.

Il parco Naturale di Rocchetta T.ro
 Non sono riuscito nemmeno a fargli una foto, pensando che anche i cani riescono a battermi in salita proseguo e scendo a Rocchetta T. attraversandola in direzione di Casello d’Annone. Appena fuori paese mi colpisce un segnale stradale che indica Sant’Emiliani e Gatti, la imbocco senza pensarci e mi ritrovo sulla strada del Parco Naturale di Rocchetta T. Un cartello stradale indica l’obbligo di usare la bici, strada facendo capisco il perché. È un percorso bellissimo si sale in mezzo al bosco su una strada asciutta, non larga ma con un fondo buono a tratti dura a volte morbida e salgo fin sul crinale che prosegue bellissimo con una vista stupenda fin quando scendo verso Mombercelli.
Seirole e via a casa
Castelnuovo Calcea, Moasca e giù a Canelli e poi Santo Stefano Belbo per fare la salita di Seriole articolata in due fasi, la prima con una pendenza media del 6.6% sale per 4.3 km alla fine dei quali una corta discesa scarica le gambe dalla fatica poi inizia il secondo tratto altalenante con tanti magia e bevi, circa 6 km fino a bivio per Loazzolo che mi lascio sulla destra proseguendo in direzione dei Caffi. Raggiungo Cassinasco, la mia intenzione è di scendere a Bubbio, ma cartelli di deviazione mi fanno capire che la strada non è agibile e quindi sono obbligato a tornare a Canelli, poi Nizza Bazzana. Risalgo verso Quaranti e poi Mombaruzzo, ora sono soddisfatto e posso tornare verso casa.
134 km, 24 in salita non sono andato molto forte ma quello che mi interessa è abituare il fisico alla bici per tante ore. Oggi 5:41 poche in confronto a quelle della scorsa estate quando restavo in sella anche per più di 12 ore. Un po’ alla vota, un po’ alla volta!