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2017 02 15 giro delle valli lemme gorzente

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
 0:43':03"  Passo della Bocchetta da Voltaggio 1
 1:05':10"  Colla di Praglia da Caffarella 2
 0:35':46"  Passo dell'Alpino dal guado sul Gorzente 3
 0:11':46"  San Cristoforo da Gavi 4

 15/02/2017
• Distanza 134.83 km
• Tempo 06:43:12
• Dislivello 2490 metri
Gomma a terra ancor prima di partire
Lemme e Gorzente, il secondo Giro delle Valli, ne seguiranno altri sempre più difficili, lunghi e duri, questo che per distanza si avvicina molto a quello di sabato, è stato ottimo dal punto di vista meteorologico, con sole e cielo azzurro ma forse, troppo “ricco” di salite. Ma partiamo dal principio, ho appuntamento alle ore dieci circa a Bosco Marengo con Gianluca, un amico ciclista, che saputo del giro si è aggregato, odio arrivare in ritardo e anticipo un po’ sui tempi di partenza ma  primo intoppo di giornata, è la gomma posteriore a terra, ieri sera era perfettamente gonfia ed ora non ha più un filo d’aria. Ok, cambiamo la camera, non ne ho di nuove e ne butto su una riparata e la cosa è risolta, mi cambio ed alle 9 e 35 sono pronto a partire, fuori nebbia fitta ma il sole sta cercando di farsi largo  a spallate.
Un inconveniente dietro l’altro
Carico il giro su Garmin e questo è stato il mio primo errore, si perché devo prima passare a casa di mia madre, novantenne per un saluto e vedere se va tutto bene. Lo faccio e Garmin si arrabbia per un “Fuori rotta”, ha ragione ma appena riprendo la strada si sistema. Arrivo da mia madre, va tutto bene, saluto e uscendo, fuori dal portone, trovo un signore un po’, come dire la macchietta del paese, quel tipo strano che tutti i piccoli centri abitati hanno, ciclista da passeggio, giocoforza perché possiede solo una bicicletta, tutti i giorni e con qualsiasi tempo, parte dalla frazione per venire in “CENTRO” a Casal Cermelli, si fa le sue commissioni, il suo giro in Posta e in panetteria e poi ritorna a casa, sempre in bici. Oltretutto, ha un modo di parlare, come dire, un po’ difficile da capire, perché parla in un siciliano stretto e storpiato, masticando le parole. È vicino alla mia bicicletta e a fatica capisco che gli serve un portaborracce, gli dico che forse ne ho uno ma che ora devo andare via , lo cercherò appena torno, lo saluto e salto in bici, finiamo il discorso strada facendo, perché mi insegue in bici, saluto e scatto in piedi, sono in ritardo. Prendo per Bosco e al di là del ponte sull’Orba, la mano mi scivola sotto al sellino e con disappunto, apprendo che non ho la borsa dei ferri, giro la bici e torno a casa e ti ritrovo il tipo di prima, che mi chiede ancora il portaborracce. Entro in garage, do un’occhiata in giro e lo vedo appeso li accanto alle catene ed alle selle usate. Lo do al tipo che borbotta qualcosa di incomprensibile, prende una sella in mano e mi chiede se gli do anche quella. No, rispondo, e allora vuole una borraccia, gli dico che al momento ho una fretta del diavolo e che se torna prossimamente gliela faccio trovare. Riparto ma il giro si è azzerato tornando a casa e lo ricarico, sono nuovamente al di la del ponte e mi viene in mente che ho dimenticato la batteria tampone, oggi non dovrebbe servirmi ma giro nuovamente la bici e torno a prenderla e si azzera ancora il giro.
Finalmente parto
Lo riavvio, questo cxxxo di giro e questa volta dirigo, finalmente su Bosco, ci arrivo alle 10 e 10. Saluto Gianluca e chiedo scusa per il ritardo, partiamo e ad un paio di km da bosco mi accorgo che Garmin ha lo schermo bloccato. Mi fermo, resetto, Garmin riparte tenendo in memoria il km fatti fino a d ora e recupera il giro caricato, sembra tutto a posto, ripartiamo ma non è così. Dopo 23 km dal riavvio del Garmin mi accorgo che pur avendo ricordato tutto, non si è ricordato di avviarsi automaticamente, risultato una bella linea retta sul GPS e sette km bruciati. Poco male, si prosegue. Strada facendo, Gianluca, che è alla sua prima uscita dopo due mesi di stop, non avendo consultato il Gps del giro di oggi, decide di ridurre i km di salita arrivando alla Bocchette e ritornare indietro per affrontare la Castagnola e poi rientrare. Ci salutiamo a Voltaggio e si prosegue ognuno con il proprio passo.

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Tanta fatica
La Bocchetta la sbrigo in circa 40 minuti, mi fermo in vetta per le solite foto ricordo e poi giù, verso il bivio per Isoverde. Il clima sul versante ligure, è decisamente migliore, e imboccata la Val Verde dopo lo strappo iniziale, scendo in picchiata verso Cravasco a Isoverde vedo le indicazioni per Gallaneto mi pare che questa piccola strada porti anch’essa alla Caffarella, ricordo di averla fatta qualche tempo fa ma lascio perdere e proseguo fino al bivio della SP6 con la SP50 e superato il ponte sul torrente Verde, inizio a salire la prima parte della salita di questo versante per Praglia. Tutto procede bene fino a San Martino di Paravanico. Qui la strada mette veramente angoscia, stringo i denti e salgo a passo di lumaca e finalmente arrivo su alla Colla di Praglia  e poi ai Piani al confine tra Liguria e Piemonte. Entrare nuovamente in provincia di Alessandria mi mette forza e so che il peggio è passato, mi resta da fare l’Alpino dal guado del Gorzente e la corta salita di San Cristoforo poi sarà veramente finita.