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La fatidica catena che sbarra la strada per il Pavaglione...
immagine altimetrica
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
 31':17"  Prà della Colla da Campo L.re (via Vecchia per Capanne di Marcarolo) 1
 40':13"  Monte Pavaglione da Campo Ligure 2
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07/09/2014

  • Distanza 105.75 km
  • Tempo 04:34.51
  • Dislivello 1301 metri

Dopo tutta la salita di ieri, non sono rimasto appagato per la poca distanza percorsa e così per pareggiare i conti ed arrivare almeno ai 200 km, oggi ho pensato di fare un giretto non lontano da casa ma con due salite nascoste e sconosciute alla maggior parte dei ciclisti alessandrini, sono talmente nascoste che nemmeno Google Map le riporta sulla cartografia e questo mi da un fastidio terribile, perché poi non riesco a tracciare la strada.
Sono entrambe a Campo Ligure e sono la Via Vecchia per Capanne di Marcarolo e il Monte Pavaglione, tutte e due difficili, sia per la pendenza elevata che per il fondo stradale sconnesso, sono salite da MTB ma anche con una BDC si possono scalare, basta fare attenzione, avere le gambe buone e soprattutto i giusti rapporti. Sono entrambe corte, la prima misura circa 3.8 km, da campo L.re al bivio per la strada di Capanne di Marcarolo L’altra è circa 5 km dalla strada per il Turchino alla cima del monte Pavaglione.

 

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Via Vecchia per Capanne di Marcarolo
Per arrivare all’imbocco di Via vecchia per Capanne, dalla statale del Turchino ho seguito via Minzoni contromano e poi attraverso una stretta stradina non transitabile in macchina sono arrivato all’inizio della salita. Il primo tratto è veramente tosto, 230 metri circa alla media del 17% di cui la metà al 20%, superato questo tratto la strada spiana a pendenza zero per un centinaio di metri. Il secondo tratto è all’11% medio per 300 metri con la punta finale del 20%, poi è discesa leggera per 160 metri ma si vede già la prossima asperità. E’ il tratto più duro, 760 metri circa al 14% medio con punte del 20%, un piccolo respiro al 9% circa a metà, la strada è un disastro, quindi oltre all’impegno della salita si aggiunge l’attenzione per non finire dentro uno degli innumerevoli buchi sparsi un po’ dappertutto. Tra i 2000 ed i 2600 metri, si respira, la salita è dolce, quasi riposante, poi inizia l’ultimo tratto 1400 metri al 7% medio, una sciocchezza rispetto a quelli precedenti. Ora si scende brevemente e ci si immette sulla SP69 per capanne di Marcarolo.

 

Monte Pavaglione
Io non sono salito verso capanne avrei allungato troppo il giro ma non ancora soddisfatto sono tornato sulla strada del Turchino e svoltato a sinistra all’altezza del ponte sullo Stura, ho imboccato via Mongrosso. Qui inizia la secca strada per il Monte Pavaglione, una delle strade del latte. Per raggiungere la vetta, al bivio che si trova dopo i primi 3 km, si svolta a sinistra in caso contrario si ritornerebbe a Campo Ligure.
La salita è abbastanza costante, 8% medio nei primi 3200 metri fino al bivio, dopo le pendenze salgono leggermente, 200 metri dopo il bivio la strada è sbarrata da una catena ed è necessario scendere dalla bici per poterla aggirare, poi il difficile è risalire in sella visto che in quel tratto la pendenza è prossima al 14%. Passata la catena e risaliti in bici, mancano ancora 1800 metri alla cima, con due soli cortissimi respiri per le gambe e la pendenza media si avvicina molto al 10%. Prossimi alla vetta, spiana e si può ammirare lo splendido paesaggio, siamo a più di 800 metri di altitudine. Si, è di parecchio al di sopra del Monte Turchino, che nel punto più alto transitabile sulla strada delle Giutte, misura 588 metri. Sul culmine dello scollino è possibile ridiscendere nella valle sottostante per circa un chilometro, poi la strada diventa sterrata e si rende necessaria una MTB.

 Fatte queste due salitelle, dato uno sguardo all’orologio, ho deciso di tornare a casa, una volta tanto in tempo per pranzare con i miei cari.
105 chilometri, 1300 metri di dislivello, contento anche oggi.