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...una distanza prossima ai 150 km, pochi meno di quanti ne avevo fatti domenica scorsa nel Ovada In Randonee...

2014 10 25 variante in corso dopera

25/10/2014

  •     Distanza 151.29 km
  •     Tempo 06:34:04
  •     Dislivello 2129 metri

Percorso studiato a tavolino
"Variante in corso d'opera" è il termine che si utilizza quando un progetto viene modificato nell’atto della sua esecuzione. Quello che ho fatto io, nel corso di questo bel giro, progettato nella scorsa settimana, tracciato su PC tenendo conto delle previsioni meteorologiche, condizioni climatiche, distanza da percorrere, eccetera. Il giro era stato strutturato su buone condizioni meteo, visto che per tutta la settimana c’era stato sole, con temperature che hanno raggiunto anche i 25 °C, una distanza prossima ai 150 km, pochi meno di quanti ne avevo fatti domenica scorsa nel {tip Titolo Clik::Per aprire }Ovada In Randonee 20142 Marzo 2024Rand’Ovada e una altitudine massima prossima ai 1000 metri, con almeno 2000 metri di dislivello. Tutte cose fattibili per me in questo periodo. L’obiettivo è Alpe da Valbrevenna, sono anni che non la faccio, l’avvicinamento alla salita lo pianifico passando per la Castagnola, Busalla, Casella. Poi Valbrevenna, Alpe, e ritorno da Costa Salata e se c’è ancora un po’ di forza, magari anche Sisola-Borassi e Grondona.

Cambia il tempo
Alle sei del mattino, il cielo si presenta stellato, temperatura fredda, niente vento. Preparo tutto ma verso le ore otto e trenta, al momento di partire il clima è cambiato. Cielo nuvoloso, stesso clima freddo, senza speranza alcuna di vedere un briciolo di sole. Vado, non vado, rimando di un paio d’ore. Alle 10 il clima non è più tanto freddo e parto. Guanti leggeri, copri collo, soprascarpe estivi, maglia con maniche lunghe, gambalotti e giubbino smanicato. Go!
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Si parte
Casal Cermelli, Predosa, allargo il giro dirigendomi verso Ovada ed al bivio per Capriata svolto a destra. Qui si vedono già i segni dell’esondazione dell’Orba. La strada è sbarrata dai new jersey, ma in bici si passa, dopo il ponte sul torrente, altro sbarramento, questa volta più fitto, non si passa nemmeno in bici e d’altra parte l’Orba si è portata via una bella fetta di strada, impossibile proseguire dritto, devio a sinistra per la strada vecchia. Salgo a Capriata e proseguo in direzione di Francavilla per ripercorrere l’Aureliana, la bella strada già fatta domenica scorsa. Attraverso San Cristoforo, nella discesa verso Gavi, la strada è a tratti coperta di fago e ogni tornate porta i segni di smottamenti o piccole frane. Gavi, Carrosio, il tempo è sempre brutto e fa parecchio freddo, quando arrivo a Voltaggio, uno spiraglio di sole si intravvede dritto alla gola della Bocchetta, mentre sul lato sinistro, verso la Castagnola è nuvoloso. Tiro dritto variando il percorso stabilito, se il cielo è coperto è impensabile salire a 1000 e spingi metri.
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Inizia la variante
Vado al mare a cercare il sole. Salgo verso il Passo della Bocchetta da Voltaggio2 Marzo 2024, il cielo sempre coperto ma quel raggio di sole che spunta da la in fondo mi attira. Finalmente a metà salita eccolo, a scaldare le mie spalle. Incrocio un ciclista con pantaloncini corti e maglietta leggera, gli auguro mentalmente buona fortuna, perché la sotto ne ha bisogno con 10 gradi centigradi. Al momento il mio Rox ne visualizza 14, non sono tanti ma almeno c’è il sole. Dura poco, salendo il sole svanisce e la temperatura precipita a 11 gradi, salgo malvolentieri, se anche al mare è così torno a casa. Quasi in vetta, nuovamente il sole e cielo terso ed azzurro all’orizzonte, un forte vento spazza il passo, indosso il giubbino e scendo verso Campomorone. Fa freddo ma mentre scendo la temperatura sale, si arriva a sfiorare i 20 gradi e nella sosta ai piedi da Sant’Olcese il termometro arriva a 23, un altro mondo, rispetto a quello lasciato al di là dell’Appennino. Salgo la SP2 verso la Crocetta d’Orero, salita facile, con pendenze miti, 14 km circa, 400 metri di dislivello al 3% medio, tutta al sole, sto’ bene. Quando scollino, l’orizzonte è sgombro, niente nuvole, cielo terso, temperatura gradevole.
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Recupero il progetto
Decido di riprendere il progetto originale e sceso a Casella svolto a sinistra verso Avosso sulla SS226. La strada è deviata, lo Scrvia, dove si incurva a sinistra, si è mangiato parte del rettilineo. Proseguo ed al bivio per Valbrevenna svolto a sinistra, seguendo il corso del torrente Brevenna che nomina la valle. Nei primi 5 km la strada sale appena, qualche strappo ma nulla di irregolare, alla’altezza del centro abitato di Valbre venna, si svolta seccamente a sinistra in direzione di Clavarezza. Esiste una seconda strada che conduce al Passo dell’Incisa dalla SP11, passando da Pareto e Castelline, durissimo l’inizio ma poi spiana e nel tratto terminale, sterrato, si unisce alla strada dell’Incisa .
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La salita principale
Questo da Valbrevenna2 Marzo 2024, è il versante più duro. Dopo la svolta a sinistra da prendere già con un rapporto agile, si sale per i primi 2 km e mezzo ad una pendenza media del 9% con punte anche del 12%. Poi spiana appena in prossimità di Clavarezza, 500 metri al 5%. Superato il centro abitato, la strada torna cattiva, col 9% medio prolungato nei successivi 1700 metri, con una punta secca del 13% al quarto km. Prossimi ai 1000 metri di altitudine, la strada spiana e nei 1200 metri finali che raggiungono il passo a 1077 metri d’altezza, la pendenza media è del 6%. In totale, nei quasi 6 km di salita dura, la pendenza media è dell’8% e il dislivello totale superato di 541 metri. Il fondo stradale è abbastanza buono e tutto al sole, ma oggi fa solo piacere.
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Freddo
Scendo i dieci chilometri verso Vobbia, la strada è veloce e anche col giubbino antivento, l’aria fredda si fa sentire, penetrando nelle mie ossa. Trattengo a stento un tremito, cerco di scaldarmi ruotando a vuoto i pedali ma non serve. 22 minuti per arrivare in fondo, 14 gradi la temperatura ma quella percepita vi assicuro è molto più bassa. Arrivato a Vobbia, il sole si sente appena, avrei ancora le gambe per scalare Costa Salata ma il pensiero di farmi altri chilometri in discesa mi raggela e decido di tirare dritto per la valle Vobbia, anche se è fredda e buia ed in questa stagione il sole lo vede proprio per pochi minuti.
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Verso Casal Cermelli
Volo, giù verso Isola del Cantone, all’altezza del Castello di Pietra, incontro un gruppetto di giovani, intabarrati che salgono a tutta sul falsopiano verso Vobbia. Io proseguo la mia corsa verso casa, il sole è sparito, ci sono nuovamente le nuvole e freddo anche in pianura. Dopo Isola, raggiungo Arquata, poi Serravalle e Novi. Ancora 14 km e sono a Casal Cermelli, il sole torna, quasi a prendermi in giro, ormai sono arrivato.
151 km, in 06:36’, velocità media bassa, come la temperatura media, che si assesta sui 14.5 °C. 34 km in salita, 2100 il dislivello coperto, più di 5000 le kCal bruciate, in gran parte per combattere il freddo, in questo giro studiato in un modo, variato per rimediare alle condizioni climatiche avverse, tornato sul progetto principale e poi ancora variato perché contro il freddo, non si può nulla.