| Le salite nel giro di oggi | ||
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| Tempo | Salita | |
| 0:08':41" | Casalotto da Bazzana | 1 |
| 0:13':17" | Nizza - Gianola | 2 |
| 0:06':41" | Quaranti da SP4 | 3 |
| 0:15':09" | Diavoleto da Rivalta B.da | 4 |
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“Una data importante”
04/03/2020
• Distanza 102.77 km
• Tempo 4:50:38
• Dislivello 1313 metri
Che vado sempre più piano,
non è un segreto, Strava parla chiaro, se c’è un briciolo di salita sono praticamente fermo, quindi d’ora in poi i giri sopra i 250 km degli scorsi anni, saranno solo un bel ricordo. Oggi ho praticamente passeggiato nei su e giù delle belle colline astigiane e il giro che ho fatto non assomiglia per nulla a quello che avevo in mente quando sono partito.
Visto il vento da Nord Est,
avevo pensato di spingermi nel Basso Monferrato ma a Nizza, un passaggio a livello chiuso mi ha fatto deviare nella direzione opposta e da li ho cominciato ad inventare il percorso poco alla volta.
Comincio con la bella e facile salita della Baretta (SP456 del Turchino) ed a Gianola svolto in direzione di Castelboglione e dopo poche centinaia di metri ecco che mi assale l’astinenza da Big Bench e veduta l’indicazione, attraverso la strada, prendo la bici a spalle e mi arrampico sul bricco Garitta attraversando la bella vigna del Nizza DOCG. Ma il terreno è ancora umido per la recente pioggia e il guadagno che ne ho è quello di impastare per bene le tacchette e le scarpe.
Non mi importa, continuo a salire e la panchina è li Rossa e Blu, Genoana, bella e occupata. Due ragazzine, all’apparenza 30-32 anni in due, sono accucciate ad ammirare le Alpi, discutendo se il gruppo montuoso alla destra del Monviso sia o non sia quello del Monte Bianco.
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Saluto,
chiedo se posso fare una foto. Vorrebbero scendere dalla panchina ma dico loro che mi basta poterne inquadrare un angolo. Radunano le diverse borse di plastica appoggiate sulla panchina e faccio lo scatto.
A vederle, così rannicchiate, paiono basse di statura, entrambe hanno l’apparecchio ai denti, avvolte nei loro giubbotti, una delle due, sorseggia una birra, l’altra consulta lo smartphone, cercando su Google le panchine vicine a questa. La informo che esiste una applicazione, si chiama TabUi e raccoglie curiosità, dati, informazioni, avvenimenti della Alta Langa e Langa Astigiana, in oltre ha un indice delle Big Bench ed aiuta a trovarle con una traccia GPS. Ne è entusiasta e la scarica immediatamente.
Saluto, tolgo il disturbo e scendo alla SP45 dove mi soffermo per ripulire le scarpe e le tacchette da questo fango chiaro ed appiccicoso. Riparto verso Fontanile, ormai mi ha preso la smania delle panchine e li ce n’è un’altra.
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Arrivo sul posto e anche questa è occupata.
Due ragazzoni sulla trentina, sono distesi ad ammirare il cielo macchiato dalle nuvole. Quando si accorgono del mio arrivo si mettono seduti.
Saluto, chiedo scusa del disturbo, chiedo se posso fare la foto, sono d’accordo ma non si spostano di un millimetro. Mi accontento di un angolino della splendida panchina Verde Rame. Saluto, ancora mi scuso e riparto. Sono quasi deciso a dirigermi verso casa ma arrivato al fondovalle, risalgo per la via più semplice a Quaranti e da li arrivo alla Grande Panchina del Sole, di Alice Belcolle. Colore rosa e nessun visitatore. Qualche foto e via verso Alice. Ho quasi 60 km, provo a fare 100 e penso alla Big Bench Giallo Moscato di Strevi ma nel dedalo di stradine che si trova in quel luogo, sbaglio strada e divago tra le vigne.
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A Rivalta B.da decido per la salita dei Ricciotti e a Mantovana allungo per Predosa e mi avvicino ai 100 km.
Sto correndo verso casa quando raggiungo Valter, anche lui reduce da un bel giro. Proviamo a chiacchierare affiancati ma le condizioni della strada e il traffico automobilistico lo sconsigliano. Si pedala in fila fino a Casal Cermelli e allungo, arrivando al cimitero.
Vado a salutare papà, oggi avrebbe compiuto 97 anni.