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...Alberto è con lui, hanno già sostituito la camera e rinforzato il copertoncino con un altro pezzo di tela, si riparte...

2014 03 16 una manciata di amici

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:26':24" Costa Salata da Vobbia 1
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16/03/2014

  • Distanza 121.39 km
  • Tempo 04:38.28
  • Dislivello 988 metr

Sempre in ritardo
Una sola salita oggi con gli amici di Predosa, Marco, Sara ed Alberto, dopo tanti giri da solitario finalmente un’uscita di gruppo, non numeroso ma tutti amici di vecchia data. Partenza alle ore dieci passate con affanno, causa il mio ritardo cronico, ho appuntamento alle 10 e 30 a Novi, ce la faccio appena a coprire i 17 km in poco più di mezz’ora, la fatica di ieri si fa ancora sentire e le gambe non spingono per niente, comunque arrivo davanti al piazzale dell’ospedale di Novi dove mi aspettano da qualche minuto Sara, Marco e Alberto. il loro abbigliamento è molto più leggero del mio, Alberto addirittura ha i pantaloncini corti, io mi vergogno un po’ perche oltre ai pantaloncini ¾ pesanti indosso anche la maglia invernale di Rocca, ma ho appena scaricato un brutto raffreddore e non intendo prendermene un altro.

Si parte per Vobbia
Partiamo sulla SS35, un po’ trafficata, si passa dall’Outlet e dopo aver attraversato Serravalle ed Arquata ci addentriamo nel cuore della Valle Scrivia, pare di entrare in un frigorifero, soprattutto nei tratti all’ombra fa veramente freddino. Ad Isola del Cantone si svolta a destra e superato il ponte sull’autostrada si imbocca la fantastica strada della Val Vobbia, costeggiando il torrente la strada sale gradatamente in un falsopiano lungo una decina di km con pendenze tra lo 0 ed il 4%. La strada è quasi tutta al sole in questa stagione, i rami spogli degli alberi lasciano passare la luce energica di questa bella giornata, nella stagione estiva invece la strada e completamente ombreggiata dalla folta vegetazione e si percorre in frescura. Il paesaggio è vario, muretti di pietra a secco, un piccolo lago usato per il canottaggio, il Castello di Pietra risalente all’anno 1000, suggestivo, incastrato tra due enormi rocche, ho provato a fotografarlo ma la luce di contrasto ha scurito l’immagine della rocca, del resto fotografare e pedalare allo stesso tempo non è facile. Lungo la strada un frana parziale della strada restringe la carreggiata ad una sola corsia, poco più avanti la bolla nel copertoncino posteriore di Marco, esplode e siamo fermi a cambiare la camera d’aria e tamponare il foro del copertone con un pezzo di tela.

Costa salata
Si riparte, a Vobbia si svolta a sinistra e inizia la salita verso Costa Salata, poco meno di sei chilometri, parte dolce, delicata, si può spingere il 53x21, dopo la metà del secondo km la strada si eleva con una pendenza superiore al 7%, un breve fiato dopo il terzo km e ancora 7%. Al 4° km 250 metri al 9% con punta del 10 e si prosegue tornante dopo tornante fino in vetta passando dal 7 all’8%. La salita è spoglia, tutta al sole e fatta in piena estate da fastidio, oggi no, oggi si sta bene, sono davanti con Marco, ho appena messo il 39 e le gambe affaticate dai 2000 metri di dislivello percorsi ieri non vogliono girare. Quelle di Marco invece girano veloci, ad occhio al di sopra di 75 rpm e lo vedo allontanarsi fino a scomparire dietro al tornate, lo posso vedere in quello successivo al di sopra di me, poi sparisce. Continuo a salire sforzandomi a tenere duro e non mollare, Sara è poco sotto di me e la posso vedere a tratti dall’alto, Alberto e indietro non lo vedo. Ad un tratto, sento un botto, come lo scoppio di un mortaretto, è ancora la ruota posteriore di Marco che esplode, quando lo raggiungo lo vedo che armeggia con la bici, penso che la salita sia quasi terminata e decido di proseguire, fino in cima, tornerò giù dopo, dietro a me Sara ha la stessa idea e scolliniamo quasi assieme.

In soccorso a Marco
Scendiamo verso valle, verso il punto dove avevamo lasciato Marco. E’ incredibile come il tempo scorra più veloce in salita che in discesa, si scende tornante dopo tornante e marco non si vede ancora, finalmente eccolo, Alberto è con lui, hanno già sostituito la camera e rinforzato il copertoncino con un altro pezzo di tela, si riparte tutti e quattro assieme, si sale cercando di dar battaglia in questo ultimo km. Si scollina, i miei compagni si fermano a riempire le borracce alla fontana del ristorante , io preferisco scendere subito, la maglia pesante mi ripara bene dall’aria fresca senza dover mettere l’antivento. Scendo rapidamente per otto km per poi fermarmi al sole su un muricciolo di pietra al bivio con la strada per Roccaforte Ligure. Quando i miei compagni di avventura arrivano si prosegue per Rocchetta L.re e Cantalupo, si imboccano le strette, io e Marco ci diamo battaglia sugli strappi ripidi e vince sempre lui, parto bene lo supero ma poi mi manca la resistenza e lui mi passa, agile e quasi senza fatica. Proseguiamo, Borghetto Borbera, Viglone B.ra, Arquata Scrivia, Marco devia per Gavi va a vedere suo figlio che gioca a calcio, noi tre proseguiamo verso Serravalle ed a Novi lasciamo Alberto. Io e Sara soli dirigiamo verso Basaluzzo e poi Predosa. Il giro è terminato, sono a pezzi, 121 km, quasi 1000 metri di dislivello. Alla prossima