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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:11':57" Falsopiano della castagnassa 1
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29/01/2021

  • Distanza 111.13 km
  • Tempo 4:40:00
  • Dislivello 932 metri

“Pigro o semplicemente stanco.”


IL termometro esterno segna 2 °C
alle 9 di mattina, nuvole grigie a Sud, non lasciano sperare nulla di buono, ho appena sistemato sul sito un diario di viaggio del maggio 2019. Sono due giorni che non esco in bici ed ho già perso l’abitudine al freddo. Le previsioni meteo per Alessandria, segnalano cielo coperto ed al momento lo è.


Esce un raggio di sole, vado!
Tornano le nuvole, non vado!
Ecco ancora il sole, preparo l’abbigliamento e vado.
Ancora nuvole in cielo, basta metto via tutto e me ne resto a casa al caldo, ho un leggero fastidio alla gola, si rimango a casa.

 

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Ed ecco ancora il sole,
ora basta, mi cambio e vado, alle 11 e mezza passate sono in sella e pedalo verso Castellazzo seguendo a ritroso la strada del rientro del giro precedente, proseguo di malavoglia verso Oviglio, la SP245 è un disastro, per evitare i buchi si deve stare nel mezzo della strada, per fortuna uscendo dal paese la situazione migliora e lasciata la provinciale procedo su strade secondarie veramente interessanti. Castelnuovo Calcea, lascio perdere la Big Bench che ho già visto tante volte. Vado verso Moasca, capolinea di oggi ad Annunziata svolto per regione Radice, col suo bel muro, che francamente non mi aspettavo.

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Continuo come da programma
per le belle strade Astigiane che certo non annoiano come le nostre di pianura.
La giornata si è sistemata, non è sole pieno ma si sta bene, dall’alto delle colline tra Calosso e Costigliole, in direzione della pianura, si vede in lontananza una bruma giallastra, probabilmente smog.  Scendo verso Vallumida e risalgo a Montegrosso, pedalando sui saliscendi tra Montaldo Scarampi e Rocca d’Arazzo per scendere a castello di Annone. Qualche centinaia di metri sulla SR10, sfiorato da autovetture e Tir e risalgo su verso la meravigliosa strada per Poggio ed Alberoni ma per tornare a casa senza allungare troppo, devo ancora scendere nel traffico, l’unico vantaggio che offre è la scia di traino dei camion che mi passano vicinissimi, ci rimango fino ad Alessandria, ormai è casa. Una sosta al camposanto a trovare i miei ed il giro è finito.
Questo primo giorno della Merla
non è stato particolarmente freddo e penso non lo saranno nemmeno i prossimi due, pensare che il 26 gennaio 2019 le uova si spaccavano dal gelo nel nido. Ogni anno la sua caratteristica, ma quello che è certo, come dice il proverbio: “L’inverno non lo ha mai mangiato nessuno”. Il freddo deve ancora arrivare. SEMPREINSELLA!