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Li per li, mi viene da tornare indietro sulla provinciale ma poi continuo, voglio vedere com’è. Lo sterrato misura all’incirca 1500 metri ...
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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
00:10:41 Falamera da Valle 1
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17/02/2021

  • Distanza 104.84 km
  • Tempo 4:03:55
  • Dislivello 365 metri
  • Bici Costanza


“Maledetta Falamera”

Sono fermo al bordo della SR10 Padana Inferiore,
ho appena lasciato Pontecurone ed ho svoltato a destra, in direzione Tortona, Garmin mi rimprovera d’aver sbagliato strada e cerco di capire dove vuole mandarmi. Apro la traccia sul telefono dove risulta molto più semplice leggere il percorso, capisco l’errore e inverto la marcia per poi svoltare a destra verso Viguzzolo. Cosi vuole Garmin e cosi mi tolgo dal traffico di auto e camion della Regionale. Vado deciso, la strada è scorrevole e di poco traffico, poco avanti a me un ciclista. Mi pare di averlo intravisto mentre ero fermo, pedala agilissimo, con una buona andatura. Mi avvicino poco a poco pensando a questa mattina che, visto il brutto tempo, avevo deciso di starmene in casa al caldo. Poi verso le 10, uscito per controllare il pollaio e recuperate un po’ di uova, ho pensato di utilizzarle per gli Gnocchi alla Romana.
1 litro di latte, 100 g di burro, una tazza di parmigiano, 220 g di farina di semola e le uova fresche delle mie galline, che essendo libere, depongono dove pare a loro ed è sempre una caccia al tesoro scovarle.

 

Bene fatto l’impasto
e steso mi appresto a preparare la prima teglia, quando ecco che un raggio di sole entra dalla finestra della cucina. Dai che vado in bici, ma questa mattina non ho fatto colazione e per pedalare qualcosa si deve mangiare ma il tempo è poco. Mi sbrigo a sistemare gli gnocchi nelle teglie e poi mi ingozzo con i ritagli dell’impasto. Passo la palla a mio figlio che termina di preparare le teglie con il burro e il Parmigiano, mi cambio e salto in bici.

 

Sole malato, ma sole,
al posto delle nuvole di questa mattina. Ieri avevo promesso a Giuliano che ci saremmo sentiti se fossi uscito, magari per un incontro a mezza strada ma sono uscito troppo tardi e non l’ho avvisato. Il giro che ho in mente ricalca il rientro della precedente uscita con un’unica salita, quella della Falamera, ci arrivo un po’ in affanno, con la pasta degli gnocchi alla Romana piantata sullo stomaco. Non è una vera salita ma sto facendo fatica. Nel tratto più duro, un ciao alle spalle, mi volto è un ragazzo che sale molto più veloce di quanto possa fare io. Rispondo al saluto, lui rallenta, quasi si ferma poi vedendo che sono piantato come un chiodo a patta, decide di andare. Lo tengo davanti per qualche minuto ma dopo il primo scollino, al Bricco dell’Olio, sparisce. Proseguo su per il secondo strappo e poi svoltando a sinistra sulla strada Citerna, mi butto in discesa verso Valenza.

 

 Vado verso la Strada delle Oche,
questo nome è da un po’ che stuzzica la mia fantasia ma non mi sono mai curato di sapere cosa e come sia. La sorpresa è che la strada è bella ma asfaltata solo all’inizio, poi è bianca con ghiaia tonda e media di fresca posa. Li per li, mi viene da tornare indietro sulla provinciale ma poi continuo, voglio vedere com’è. Lo sterrato misura all’incirca 1500 metri e poi torna un bell’asfalto che mi porta ai Pellizzari, da li raggiungo Mugarone e Bassignana dove mi fermo a curiosare alla rotatoria con il bronzo delle 5 anatre che si involano, poi proseguo verso Grava.
Ad Alluvioni il progetto del giro mi porta verso il Po, sull’argine del Po e come potevo immaginare, anche questa è strada bianca. Ghiaia grossa a e spaccata, cerco di passare dove è più compatta ma non è facile. È la VEN.TO, ciclo via Venezia Torino, l’avevo già percorsa anni fa sul giro della Provincia di Alessandria ma allora era molto malridotta, oggi è si sterrata ma perfettamente transitabile per una bici. In oltre terminato lo sterrato ecco un bellissimo tratto di asfalto posato da poco.
Isola San Antonio scendo dall’argine e arrivo al Molino dei Torti, Castelnuovo Scrivia e poi Pontecurone.

Tra un pensiero e l’altro
ho raggiunto il ragazzo che stavo inseguendo. Ci salutiamo, lui ha appena ripreso gli allenamenti, per questo motivo gira agile. Si chiacchiera e alla fine osservando la mia bici mi riconosce. Ha visto le foto su Strava, si chiama Massimo è di Tortona. Quando è possibile ci si affianca e si chiacchiera a me fa piacere scambiare due parole, di solito viaggio solo e le occasioni per parlare non sono molte. Ma svoltando sulla SP99 Tortona-Rivanazzano, non è più possibile stare affiancati, troppo traffico, ci diamo qualche cambio e superata Tortona Massimo decide di accompagnarmi ancora per qualche chilometro.
Ci lasciamo a Torre Garofoli, lui prosegue verso la Cavallosa e io verso casa. Ho u certo appetito, spero che mi abbiano lasciato qualche Gnocco alla Romana, ora che ho già fatto la Falamera, posso mangiarne tranquillamente quanti ne voglio. SEMPREINSELLA e un grazie a Massimo per la compagnia.