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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:17':13" Sottovalle da Rigoroso 1
0:44':46" APasso dell'Alpino da Voltaggio (Monte Lanzone) 2
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23/02/2021

  • Distanza 105.33 km
  • Tempo 4:59:56
  • Dislivello 1297 metri
  • Bici Costanza

 “Ma noi ciclisti, lo facciamo con passione”

È scritto a caratteri maiuscoli,
impresso con vernice gialla sull’asfalto, (quel poco che ne rimane) della strada che da Voltaggio sale agli Eremiti e poi Brisco. Non ricordo bene in che posizione è questa scritta ma è accompagnata da altre che incitano, che arringano, che fanno coraggio. È chiaro che la frase è ironica, ma piazzata in uno dei punti più duri della salita, rende perfettamente il senso del ciclismo. Fatica, fatica, fatica, tanta fatica, ad ogni livello lo si faccia, il ciclismo è uno sport di fatica.

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A questo punto,
messi da parte i professionisti che lo fanno per lavoro, a noi chi ce lo fa fare?!
La parola che ne spiega il motivo è una sola. Passione.
Le componenti invece sono tante, libertà in primo luogo, l’aria sul viso, il sole sulla pelle, il movimento, la soddisfazione di raggiungere un obiettivo, che può essere la distanza, la velocità, il dislivello o anche solo un particolare percorso, sia studiato che a caso. La solitudine, il gruppo, l’adrenalina, la soddisfazione. Ecco la soddisfazione che ognuno prova partendo, correndo e arrivando. Lo sconforto di quando qualcosa non va nel verso giusto, il caldo, il freddo, il vento, la pioggia, la foratura, l’incidente. Ecco, si l’incidente, quasi sempre con un mezzo a quattro ruote, oddio, si può anche cadere da soli, a chi non è capitato ma vi assicuro, e lo dico per esperienza personale, non c’è nulla che distrugge lo spirito come quando si viene abbattuti da un’auto, danni fisici a parte.

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Ecco il perché
della frase scritta su per la strada dell’Alpino, “il ciclismo è uno sport di merda” e tutti, tutti noi che andiamo in bici solo per passione, lo sappiamo. Ma è la passione che ci attutisce la fatica, la salita, il vento, il sole, il freddo e anche l’auto che ci viene addosso. E finita la salita, cessato il vento, trovata l’ombra e tornati a casa, magari dopo aver giurato che questa è l’ultima volta, dopo aver promesso di tagliare per il lungo la bici, ecco che , passato lo sconforto, si ricomincia e si pedala come prima, con la stessa emozione della prima volta. Così è per me.
Ma veniamo al giro di oggi, senza una meta precisa, almeno per i primi chilometri di pianura, poi a Rigoroso, a pochi km dal confine con la Liguria ecco che viene alla mente Sottovalle e di fare al contrario un pezzetto del Giro della Provincia  di Alessandria. Ecco che nasce una nuova idea, un nuovo progetto e da Sottovalle, si arriva a Voltaggio ed è subito Alpino.

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Oggi avevo del tempo a disposizione
e ho voluto salire sulla cima del Brisco alla Madonnina che si vede dala strada ma che una volta raggiunta, non è poi così piccola. Lastrada sterrata non è percorribile con una bici da corsa, io sono riuscito a restare in sella fino a che la pendenza è rimasta sotto al 12% poi, tutta a piedi spingendo la bici su pendenze tra il 16 20%. La discesa invece l’ho fatta tutta in bici ma, freni tirati e l paura di cadere sempre. Dopo la Madonna del Brisco sono salito su all’Alpino, strada sempre sterrata ma corta e facile, ci si arriva in bici. Peccato per la leggera foschia ma da lassù si ammira un panorama veramente stupendo.
Riprendo a scendere e raggiungo Mornese, Casaleggio, Lerma, Gambina, San Pietro e Belforte. A Ovada decido che per oggi basta così, ma al prossimo giro sarà Cassinelle e Cimaferle, Roboaro, Turpino, eccetera sul percorso a ritroso del Giro della provincia di Alessandria. Una nuova idea, un modo per non annoiarsi con i soliti giri, in attesa che si possa uscire dal Piemonte verso Liguria e Lombardia. Un bel modo per continuare a pedalare, sapendo che si, “questo è uno sport di merda” ma è anche il più bello del mondo. SEMPREINSELLA!