Un giro, parte del quale anni fa, facevo nella pausa pranzo, limitato a 30-35 km ma sempre sulle colline di Valle San Bartolomeo...
| Le salite nel giro di oggi | ||
|---|---|---|
| Tempo | Salita | |
| 00:08:48 | Il Cornicione da Rivarone | 1 |
| 00:02:52 | SP80 Pierta Marazzi - Pavone | 2 |
| 00:07:38 | Dazio da Valle San Bartolomeo | 3 |
| 00:11:34 | Bricco dell'Olio da Strada Citerna | 4 |
| 00:09:47 | Via Sabbione Valmadonna | 5 |
| 00:07:28 | San Salvatore da Valenza | 6 |
17/03/2021
• Distanza 101.96 km
• Tempo 4:03:59
• Dislivello 813 metri
• Bici Blue Sky
• Giro Giallo
• D+ Giallo
“Sulle strade del Piero”
Be giro, con poca salita ma con i tanti su e giù delle belle e basse colline tra Alessandria e Valenza, un giro senza pretese che nasce pedalata dopo pedalata, in una mattina piena di sole, l’ultima, forse di questa terza settimana di Marzo. Un giro, parte del quale anni fa, facevo nella pausa pranzo, limitato a 30-35 km ma sempre sulle colline di Valle San Bartolomeo e Valmadonna, oggi le ho messe tutte assieme: San Zeno, Il Dazio, La Citerna, il Sabbione e in ultimo san Salvatore. Da quest’ultima, volevo continuare verso Lu, Cuccaro e rientro da Fubine e Oviglio ma ero già fuori orario e ho deciso per un rientro attraverso Alessandria.



Ho sostato qualche minuto a Rivarone la nostrana patria delle Ciliegie, dove a qualche chilometro dal pese su una collinetta adiacente alla SP80 Alessandria-Bassignana è stata allestita un’oasi, impropriamente battezzata “Il Cornicione” che nella lingua Italiana sta ad indicare “…una cornice di coronamento degli edifici con funzione di elemento terminale di una facciata di notevole altezza …” mentre in questo caso è riferita alla grande cornice di un quadro fissata alla sommità di un paletto che cambia il suo soggetto o inquadratura a seconda di dove il soggetto osservante si posiziona.
Attorno a questo “Cornicione” sono sistemate una panchina in ferro, una di legno e due tronchi di quercia posizionati orizzontalmente e spianati sulla parte superiore a mo di tavola. Un altro tronco è in posizione verticale, protetto da un tetto a due spioventi, scavato nel ventre dove è stato posizionato un vecchio armadietto ad un’anta e al suo interno dei libri. Più in la, inchiodata ad un albero, una tavola di legno, una catenella con un paio di occhiali da lettura e la scritta:
“Omaggio a l’Infinito di Giacomo Leopardi, nel bicentenario della sua stesura”



Mentre scrivo, ho un certo dolere ai muscoli delle gambe, segno che quelle basse colline e corte salite alla fine non erano così dolci e leggere come poteva sembrare sul posto



SEMPREINSELLA!





