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Sono strade che conosco bene e le percorro tranquillo...

 2011 08 07 randonee arquata

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
  Capanne di Cosola da Cabella Ligure  1
  Cima Colletta da Giovà  2
  Pareto da Varzi  3
  Denice da San Sebastiano C.ne  4
  Costa Salata da Rocchetta Ligure  5
  Castagnola da Borgofornari  6
  Pratolungo da Gavi  7
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07/08/2011

Distanza 187.8 km
Tempo 08:32:02
Dislivello 3095 metri

Se io imparassi a ragionare con la testa anziché farlo con le gambe, probabilmente la mia via sarebbe si meno mossa ma forse riuscirei ad ottenere dei risultati migliori e soprattutto passerei più tempo con gli amici ciclisti.
Che sarebbe stata una giornata storta l’ho capito questa mattina quando sbadatamente ho rotto il piatto con la pasta per la mia colazione. Poi la sfiga continua con il salto del tappo della borraccia per ben due volte, proprio alla partenza e qui ho dovuto subito inseguire a tutta per riprendere il gruppetto che se ne stava andando senza di me. Su per Cosola tutto bene ho allungato appena, senza sforzare troppo e infatti a tre km dal controllo mi hanno ripreso i due ragazzi della Racing Team La bici ma dato che erano un po’ fuori giri per l’inseguimento, li ho subito placcati con un paio di scatti a brucia gambe. Timbro la carta per primo e mi concedo un cappuccino, loro ripartono subito e penso che siano arrivati primi del 130 km. Riparto anch’io per Capanne, con calma non ho fretta e la strada è ancora lunga. Scollino senza fermarmi e mi butto giù per la breve discesa fino al Giovà. Poi si risale gradatamente fino a Cima Colletta e poi giù al Passo del Brallo.

Sono strade che conosco bene e le percorro tranquillo, nella discesa verso Varzi supero da incosciente un paio di autovetture, il vento è forte e le curve vanno impostate in un modo diverso dal solito. Alla fontana di Varzi, giù al mercato faccio rifornimento d’acqua e poi via fino al bivio per Fabbica Curone. Non conosco bene questa strada e la prendo con cautela, il vento sempre forte e contrario mi impedisce di pensare, mi infastidisce e rompe il ritmo della pedalata. In discesa, stessa storia di prima, folate laterali mi consigliano di moderare la velocità di discesa. Finalmente arrivo a San Sebastiano Curone e qui c’è Dernice che mi aspetta, la odio non l’ho mai sopportata questa salita ma il vento gira a favore e mi da una mano a salire aggiungendo 2 0 3 km orari in più alla mia pedalata. Finalmente finisce anche questa e mi fermo un attimo a far scota d’acqua e per mangiar qualcosa poi, ancora giù e ancora attenzione e curve e vento fino al distributore della Tamoil di Pertuso, non resisto, devo fermarmi a bere un paio di bicchieri d’acqua gasata al distributore automatico poi riparto, ancora vento contrario fino a Rocchetta Ligure e poi ancora vento sempre vento fino quasi in cima a Costa Salata, al ristorante dove timbro il tesserino di viaggio, mi concedo una birra, sali minerali, carboidrati, zuccheri, proteine e un po’ d’alcool mi ridanno forza. Scendendo verso Vobbia cerco di rilassarmi e sciogliere le gambe, mi aspettano diversi chilometri in lieve discesa e questa volta il vento è quasi a favore. A Isola del Cantone, faccio la cazzata del giorno, invece di svoltare a destra per Borgo Fornari ed il passo della Castagnola, vado dalla parte opposta e viaggio a tutta con il vento nella schiena e la discesa dalla mia. Quando mi rendo conto dell’errore, sono quasi a d Arquata, il mio primo pensiero è quello di tirare dritto e ritirarmi ma chi cazzo me lo fa fare di tornare indietro ma poi cambio idea, giro la bici e mi trovo davanti ad un muro di vento, la strada che sale a poco a poco e le gambe che non ne vogliono più sapere di pedalare. Cerco di mangiare qualcosa, ho delle marmellatine e risolvono il problema. Svolto per la Castagnola ma la fatica fatta nei precedenti chilometri mi blocca e devo salire con il 39x25, le gambe non girano e la fatica è veramente tanta, finalmente scollino e al Pian dei Grilli mi sparo un gelato che mi ridà forza. Scendo a tutta fino Voltaggio e poi proseguo con il vento in poppa fino al controllo di Carrosio. Qui incontro tre ragazzi del notturno, mi raccontano che per ripigliare conoscenza si sono fermati a Montebruno e si sono fatti un piattone di pasta al pomodoro. Beviamo 4 acqua e menta come vecchi amici ritrovati per caso e riprendiamo a scendere verso Gavi. Uno di loro ha un problema con il deragliatore anteriore e non riesce a tener su il 50 per cui la velocità è limitata a 30 km/h, questo ci permette di chiacchierare e di fare conoscenza. Sono tutti e tre del posto e non sono nuovi ad imprese del genere. Affrontiamo gli ultimi due strappi di Pratolungo con calma e poi finalmente è finita questa 4^ Randonnee di Arquata, partita male con freddo e vento e fame ma conclusa bene con tre nuovi amici.