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...penso che prima o poi, smetterò di fare questi giri in solitaria che mi impegnano per tutto il giorno...

immagine altimetrica

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:59':37" Brallo da Varzi 1
1:12':54" Passo del Mercatello da Marsaglia 2
1:40':57" Passi Zovallo e Tomarlo da Ferriere 3
0:43':52" Scoglina e Barbagelata da Parazzuolo 4
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Racconti collegati
Mai contraddire il destino, 10 agosto 2013 San Lorenzo

17/05/2015    
•    Distanza     283.94 km
•    Tempo        12:29:34
•    Dislivello     3583 metri
Moto
Motociclette ovunque sulla lunga strada che o percorso, moto in salita, in discesa a fondo valle, moto da sole in coppia in gruppo, sportive, stradali, custom. Discrete, tranquille, aggressive, esagerate, rumorose, veloci a volte sgarbate, l’unica compagnia che ho avuto oggi nel mio lungo giro, dove ho toccato quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria e le provincie di Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Genova e ancora Alessandria e le moto erano dappertutto su queste strade fantastiche, panoramiche che si prestano meravigliosamente ad un giro in moto, con la bici è un po’ più complicato, si deve pedalare e oggi in alcuni punti, del percorso, quando la crisi era vicina, ho desiderato di poter salire in moto  ed arrivare a casa il più presto possibile ma ho dovuto stringere i denti e ne sono uscito, un po’ malconcio ma contento di aver quasi raggiunto i 300 km già a maggio.

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Terzo tentativo
Questo è il terzo anno che provo a portare a casa le ruote da questo giro, nel 2013 ero caduto nella discesa del Mercatello, per fortuna senza grosse conseguenze ma comunque avevo preso una bella botta al fianco sinistro e passato l’effetto dell’adrenalina, dopo aver scalato comunque Zovallo, Tomarlo, Scoglina, Barbagelata e Torriglia, non riuscendo più a pedalare per il dolore alla gamba, avevo chiesto un recupero in auto, avvenuto poco prima di Busalla. Lo scorso anno per un guasto al pneumatico posteriore, dopo aver percorso soli 14 km sono nuovamente stato recuperato e riparata la ruota, avevo cambiato tipo di giro dirigendomi verso Savona. Quest’anno, è stata dura, anzi durissima ma sono rientrato a ruote, con la bici.
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Cambio sul programma
I due giri precedenti, erano stati programmati con il passaggio al Penice come prima salita, quest’anno ho cambiato il percorso sostituendolo con il meno difficile Brallo. Però nell’idea a tavolino, pensavo di poterci infilare, dopo il Tomarlo anche il passo del Bocco e rientrare via Cicagna e Barbagelata. Per fare questo avrei dovuto partire almeno alle sei invece che alle sette e strada facendo, vista la mia lentezza nel percorrere le salite, ho dovuto rinunciare e tagliare per la Val d’Aveto appena scollinato il Tomarlo.

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La partenza
Come quasi sempre da Casal Cermelli, percorro la strada più breve per raggiungere Tortona, ( Frugarolo, Mandrogne, San Giuliano Vecchio) dopo aver , attraversata Tortona, appena fuori città, raggiungo un ragazzo della BeBikers ed assieme, chiacchierando si pedala assieme, Angelo e Celestino ex miei compagni del Pedale Godiaschese, sono in squadra con lui.  Attraversato Viguzzolo e sfiorato Casalnoceto, lasciamo la Provincia di Alessandria per entrare in quella di Pavia, lui, il ragazzo della BeBykers a appuntamento a Rivanazzano per un giro in bici con gli amici e ci salutiamo. Proseguo solo sulla SP461 per  Godiasco e poi Vrazi.
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Le salite
Sono quattro in tutto, per un totale di 63 chilometri, i passi sono due in più perché Tomarlo e Barbagelata sono il prolungamento naturale dei passi di Zovallo e Scoglina:
La prima il Passo del Brallo da Varzi 16 km al 3% medio
La seconda Passo del Mercatello da Marsaglia16 km al 4% medio
La terza la più lunga Zovallo e Tomarlo da Ferriere(PC) sono attaccati e misurano 19.87 km al 3% medio
La quarta il Passo della Scoglina che prosegue con Barbagelata 11.32 km al 3%
I chilometri che mancano ad arrivare a 63 sono compresi negli strappi, salitelle più o meno lunghe che ho incontrato strada facendo e che l’altimetro del mio ciclo computer ha comunque registrato. Sempre secondo i dati raccolti, avrei percorso più strada in discesa(76 km.) che in salita e questo è dovuto al fatto che lo strumento che uso misura come salita solo la strada che ha una pendenza media superiore all’1% e l’avvicinamento a Varzi, presenta un aumento costante del dislivello al di sotto dell’1% mentre la strada del ritorno, la Valle Scrivia, ha una pendenza in discesa superiore all’1%

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L’arrivo
Sono sempre più lento, soprattutto in salita e penso che prima o poi, smetterò di fare questi giri in solitaria che mi impegnano per tutto il giorno ed i primi lunghi sono proprio terribili per quanto riguarda gli ultimi chilometri di strada. Il cuore rallenta, le gambe girano per inerzia, i pensieri sono alla doccia ed al piatto di pasta fumante che la maggior parte delle volte non riesco a mangiare perché lo stomaco è bloccato. Negli ultimi chilometri se sopraggiunge la crisi è difficile alimentarsi correttamente, il cibo infastidisce e fatica a scendere nello stomaco, l’acqua necessaria, anche a piccoli sorsi a volte non vuole andare giù. Poi arrivato a casa, dopo la doccia e il tentativo di mangiare qualcosa, il riposo del letto, il sonno profondo quasi comatoso, ripristina nel mio organismo la fame, la forza, la sete e passati pochi giorni, anche la voglia di tornare a massacrarmi dal mattino alla sera su una lunga strada piena di salite.
Di proposito non ho raccontato tutto il viaggio, sarebbe stato noioso e lunghissimo, praticamente illeggibile mi limito a dire che a Marsaglia, una cittadina in festa mi sono soffermato ad ascoltare la banda musicale nell’esecuzione di Star & Stripes e ripartire per la seconda salita il Mercatello e la soddisfazione e la gioia che ho provato nel fare una foto alla mia bicicletta appoggiata ai pali di sostegno del cartello indicante la provincia di Parma. Per i resto lo splendido panorama visibile dell’alto del passo del Tomarlo a 1481 metri su mare ha cancellato ogni fatica sopportata nello scalarlo. Le quattro parole scambiate con i due motociclisti fermi all’incrocio tra la SS654 e la SP81, esattamente al confine tra L’Emilia Romagna e la Liguria mi hanno fatto capire che la strada da prendere in quel momento era la più diretta per Casal Cermelli, la val d’Aveto. Uno dei due mi ha chiesto se fossi già in pensione, ho risposto di no e lui in dialetto romagnolo, ribatte che il giorno dopo per me sarebbe stato duro andare al lavoro. Non è stato così, la fatica del giro è svanita nella notte, l’appetito è tornato, non ancora la voglia di andare in bici ma datemi ancora qualche ora di tempo.