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Raggiungeva il posto di lavoro in auto, e si spostava su e giù per la SP185 Alessandria - Ovada con scopa e badile agganciati alla canna della bicicletta,...
Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:00':00"  Oggi nessuna salita 1

“Un mestiere antico, ormai estinto.”
05/03/2024
• Distanza 55.50 km
• Tempo 2:20:35
• Dislivello 178 metri
• Foratura

Per l’intestazione di questo piccolo giro verde pallido, che mi ha ridotto peggio di uno straccio, ho pensato a molti titoli, tutti tratti da bellissimi film western:
• Per un pugno di asfalto (di dollari)
• Il buco selvaggio (mucchio)
• Mezzogiorno tra i buchi (di fuoco)
• Il buco, la strada e il ciclista (Buono, brutto e il cattivo)
• Balla coi buchi ((lupi)
• Per qualche asfaltatura in più (dollaro)
• Buco grosso non avrai il mio scalpo (Corvo Rosso)
• Strade selvagge (frontiere)
• Il massacro della SP185 (di Fort Apache)
• Strada infernale (sfida)
• Stringi i denti e vai (titolo originale)
Eccetera, ho scelto quello che secondo me ha più attinenza con l’argomento delle strade distrutte, C’era una volta, il Cantoniere.
Io l’ho conosciuto, l’ultimo cantoniere che operava nel tratto della SP185, più o meno compreso tra Casal Cermelli e Predosa. Aveva all’incirca la mia età, e a quell’epoca, -mi pare fossero gli anni ’90- era da un pezzo che di cantonieri non se ne vedevano più sulle nostre strade. Come fosse capitato li, è per me, sempre stato un mistero. Comunque, anche se eseguiva bene il suo mestiere, lo ha fatto solamente per qualche mese, poi è scomparso nel nulla, o forse nei meandri degli uffici dell’allora, Amministrazione Provinciale.

 

-Raggiungeva il posto di lavoro in auto, e si spostava su e giù per la SP185 Alessandria - Ovada con scopa e badile agganciati alla canna della bicicletta, ramazzava, segnalava le buche, ed eseguiva i tagli della banchina.
I tagli della banchina, essenziali per mantenere la strada sgombra dall’acqua, consistono nel rimuovere a distanza più o meno regolare, la teppa -zolla erbosa- ai lati della strada, in modo che in caso di forti piogge, l’acqua possa defluire velocemente dalla strada al fosso o ai campi adiacenti la strada.
Questa zolla erbosa, non è uguale in tutte le strade, ma ho notato che dove le strade sono disastrate dalle buche, la teppa è molto alta rispetto al piano di asfalto.
L’acqua sulla strada, oltre al pericolo per la circolazione, provoca un invecchiamento precoce del manto di bitume, pari al gelo invernale, poi il passaggio di mezzi, soprattutto pesanti, fa il resto, e salta fuori la buca.
E la buca se riparata male, è recidiva. Se il terreno sottostante, ormai infiltrato dall’acqua e privo di consistenza, non viene bonificato, la buca tornerà attiva anche dopo l’asfaltatura. L’esempio lampante di questa teoria è la SP154 Boscomarengo - Novi Ligure.

-Oggi dopo mesi di fermo bici, ho voluto fare un giretto pianeggiante per vedere le condizioni delle strade vicine a casa mia, e non sono messe bene.
La migliore è la 186 Retorto - Gamalero, che ha qualche sporadica e superficiale buca, ed ho visto gli addetti alla manutenzione già all’opera, con catrame invernale.
La SP181 aperta al traffico, nel tratto tra Boscomarengo e Casal Cermelli, presenta crateri sporadici e profondi tre o quattro strati di asfalto, pericolosi anche per un camion, va meglio nel tratto tra Casal Cermelli e Castellazzo B.da.
Le Settevie, anche se hanno una cattiva fama, tutto sommato sono percorribili senza difficoltà, almeno nel tratto della Trinità da Lungi.
Idem per la SP185 tra Portanova e Predosa.
SP155 Novi - Ovada, ha qualche problema prima di Basaluzzo, poi diviene bella e scorrevole, ma con troppi mezzi pesanti in transito. Per evitare di essere schiacciato come un gatto, ho percorso quasi per intero i mille metri di pista ciclabile che da Basaluzzo va verso Novi Ligure, sporca di ghiaietto, pozze d’acqua e buche, tanto che la mia ruota anteriore è stata forata da una minuscola scheggia di vetro.
La SP154, ne parlavo prima è chiusa al traffico in entrambi i sensi, tra il casello autostradale e Bosco marengo.
Sulla Sp185, tra Casal Cermelli e Ponte Bormida, -che ho percorso solo per un piccolo tratto- dopo un paio di giorni di chiusura totale, è stata ridotta la velocità massima da 90 a 30 km/h.

 

Tutto qui, 50 chilometri, senza salita, con gli occhi sempre attenti a non finire con le ruote, dove l’asfalto è sparito per lasciare il posto al buco.
Il cantoniere, mestiere antico, ormai anacronistico e pertanto scomparso, abitava sulla sua strada di competenza, se ne prendeva cura, sapendo che facendo piccoli lavori, poteva risparmiarsi quelli più grandi e pesanti.
Oggi che tutto è dato in appalto, si chiudono le strade, se ne abbassa il limite di velocità e si eseguono solo le manutenzioni straordinarie, che forse rendono di più a livello di corruzione.
SEMPREINSELLA!