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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita  
0:40':32" Costa Salata da Rocchetta Ligure   1
0:22':28" Crocefieschi da Vobbia   2
0:13':28" Santuario della Vittoria da Vallecalda   3
0:21':52" Ponterosso - Fumeri - via Tolmino   4
0:24':13" Paveto completa da SS35   5
0:15':44" Madonna delle Vigne da Vetrerie   6
0:48':47" Passo della Bocchetta da Isoverde   7
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12/09/2019
•    Distanza 182.86 km
•    Tempo 8:38:19
•    Dislivello 2864 metri

“Un gran bel pasticcio!”

Tante valli oggi,
Partito dalla Valle Orba, per passare in quella dello Scrivia. Poi un lungo tratto della Val Borbera e quasi tutta quella del Sisola. Discesa in val Vobbia e ancora la valle Scrivia. Dopo la discesa dei Giovi, ecco la salita alla Bocchetta passando dalla Val Verde e in ultimo la valle del Lemme e quella dell’Orba che mi ha portato a casa.

L’idea iniziale
era di provare a rifare il giro della Randomario 2019, anche se a dire la verità, non ci tenevo tantissimo. Lunga e dura e io non ho più le gambe per certe cose. In oltre, rifare la stessa strada a distanza di un paio di giorni mi seccava un po’. È per questo che arrivando ad Arquata, raggiungendo la strada del percorso, ho visto attaccata ad un palo segnaletico, una grossa freccia nera su fondo giallo, con la scritta rossa “Gran Fondo dell’Appennino” e non ci ho pensato un attimo, seguendole una ad una sulla strada delle strette di Pertuso, lasciando perdere la svolta a sinistra per Dernice, dimenticandomi totalmente della Randomario e proseguendo fino al bivio per Rocchetta Ligure e scalata Costa Salata, sempre seguendo le frecce Nere, sono arrivato a Vobbia, dove passa anche la Randomario.

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Crocefieschi,
la salita da Vobbia è stata asfaltata da poco, il catrame si attacca ancora alle gomme, mentre più in su circa due o tre km prima di Crocefieschi, la strada è tutta scarificata e non c’è ombra di cantiere, segno che non verrà asfaltata in tempo per il passaggio della GF.
Crocefieschi, Nenno, Sorivi sono il tratto in comune tra le due corse. Seguo ancora le frecce fino a Casella dove la GF termina e come sospettavo fin dall’inizio, anche le frecce non ci sono più. So che la corsa dovrebbe salire a Crocetta d’Orero e poi a Serra Ricò e Pedemonte ma non trovo le frecce e sono indeciso.
Decido allora di riprendere il percorso della Randomario che sale al Santuario della Vittoria da Vallecalda e quasi in cima, rimango sorpreso di vedere ancora una freccia nera della GF. La seguo svoltando a destra e mi inerpico su una strada stretta ma molto suggestiva  che però termina in uno sterrato.Sto seguendo il percorso per mountain bike.

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Torno indietro e discendo i Giovi. Ma la voglia, lo stimolo, il desiderio di proseguire, dopo tanti cambiamenti è svanito. Ora improvviso, cazzeggio, seguo l’istinto e la ruota anteriore. A proposito, ho montato un copertoncino nuovo e quello che era davanti, l’ho messo dietro, mandando in pensione un Continental Grand Prix 4000 con un taglio sul fianco.
Scendo i Giovi ed inizio a perlustrare tutte le strade a destra che abbiano un cartello indicatore.
La prima è FUMERI, vicino a Ponterosso, 4 km al 5.9%  e salgo fino a che la strada termina nel bosco con una pendenza finale del 14%. Discendo per una strada alternativa che si ricongiunge a quella dei Giovi a Serra Ricò.
La seconda è quella di PAVETO, 4.2 km al 6.3%, anche qui salgo fino a che c’è asfalto, poi torno a valle.

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Comincia a fare caldo e io lo soffro in modo particolare.
Ecco la terza, sale al Santuario della Madonna delle Vigne, partendo da Vetrerie. È la più corta ma bella tosta, 2.6 km al 7.1% Quando arrivo in cima, noto una stretta strada che scende dal versante opposto ma non so dove porti e torno per la stessa che ho fatto in salita.
Ora sono a Campomorone di salita ne ho abbastanza e col caldo che fa verrebbe voglia di sedersi all’ombra ma devo tornare a casa e la via più breve è il passo della Bocchetta, ma di farlo dal versante classico non ne ho voglia, troppo al sole. Proseguo per Isoverde e comincio da li la salita. In certi tratti è più dura del versante classico ma oltre ad essere ombreggiata, offre anche molti punti nei quali si può riprendere fiato.  Ci metto il tempo che ci vuole ed arrivo in cima. Solita foto alla stele e poi giù alla coda di un’auto che non vuol saperne di farmi passare. Il resto è solo noia, con un leggero vento contrario e la solita strada da fare per arrivare a casa.

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Oggi, ho potuto vedere con rammarico, alcuni animali morti a causa di collisioni con automezzi.
Tra Casal Cermelli e Bosco Marengo, un bell’esemplare di Volpe al bordo della strada.
Avvicinandomi a Novi Ligure, sempre a bordo strada, nelle vicinanze della discarica, un grosso Gabbiano.
Dopo Serravalle a centro strada un grosso Tasso e ancora una Biscia, ratti eccetera.
Ho invece visto con piacere un cucciolo di Capriolo, sulla strada per Crocefieschi, bellissimo e soprattutto vivo e appena mi ha visto si è fiondato nel folto del bosco. Spero ci rimanga e resti ben lontano dalla strada.
A l’è in Ris e Fasò, (È un Riso e fagioli) si dice da noi quando una cosa, una situazione, in questo caso un giro in bicicletta, non ha un senso logico. E più illogico di questo……… SEMPREINSELLA!