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2016 09 04 mamma guarda senza borracce

Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
 12':04"  Galleria Brentassi da bivio Sorli 1
 27':13"  Dernice da Garbagna 2
 57':54"  Caldirola Ex Colonia da Fabbrica C.ne 3
 23':37"  Giarolo da Morigliassi 4
 31':43"  Piani di San Lorenzo 5
 23':06"  Roccaforte da Rocchetta Ligure 6
     

 

04/09/2016
• Distanza 180.28 km
• Tempo 8:38:02
• Dislivello 2938 metri
Diciamo che il mio giro è iniziato sabato sera alle 18:30, quando il centralinista dell’Amag mi ha chiamato per un intervento in D3 ad Alessandria, il solito tubo in fibrocemento che si è frantumato, allagando la zona industriale. Riparazione terminata alle 0:30, rientro a casa e a nanna all’1 e 30. Sveglia alle 6 e 30, bici già pronta da ieri, lavata, ingrassata e gonfiata, butto qualcosa nella borsa al manubrio, oggi serve poco, non supererò i 200 km e alle 7:20 si parte. Un po’ in anticipo sul termine della reperibilità che scade alle otto ma tanto a quest’ora non mi chiamano più, destinazione Caldirola.
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Strana sensazione
Sono un po’in ritardo per questo giro che faccio tutti gli anni più o meno attorno al 10 di Agosto, l’avvicinamento di solito è la classica strada per Tortona con tanta pianura ma visto che di pianura ne ho già fatta troppa sabato scorso nel giro di Oropa, oggi voglio avvicinare la salita di Caldirola per una strada un po’ insolita. Dirigo verso Novi Ligure e mentre passo per Bosco Marengo, controllo come sempre se ho tutto con me. Borsa dei ferri, niente luci oggi, non servono, nella borsa al manubrio ho messo la batteria di scorta, la macchina fotografica c’è, il telefono pure e anche la carta d’identità con i soldi. Pare ci sia tutto ma ho una strana sensazione, un disagio, non so spiegarlo, come se mancasse qualcosa eppure pare che ci sia proprio tutto. Novi  che si sveglia, salgo sulla via vecchia per Genova passando dai campi da golf, elimino così il tratto di strada dell’Outlet. Mentre attraverso i vigneti del Gavi e ammiro il panorama sulla valle Scrivia, ecco che abbassando la mano per prendere una borraccia mi accorgo con disappunto che non le ho prese. Strana sensazione spiegata e adesso, come faccio. Tornare indietro non è il caso, sono già partito tardi oggi e tornando allungherei il percorso di quasi cinquanta chilometri. Non mi sembra il caso. Potrei passare al negozio La Bici deviando sul percorso ma se poi lo trovo chiuso?
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Proseguo.
Attraverso Serravalle e svolto in va Borbera, seguendo il corso del torrente fino a Borghetto poi via verso la prima corta salita di oggi, la galleria di Garbagna , scendo in paese, inizio ad avere sete ma di bar aperti non ne vedo, mi fermo sul piazzale dove sono accampati i giostrai ma non riesco a vedere la fontana. Proseguo sul percorso svoltando in direzione di Montebore. Al bivio successivo, punto su Dernice, seconda salita del giorno presa dal versante più duro e lassù nella piccola piazza, la fontana c’è ed è freschissima. Bevo a gola piena e riparto, scendendo a San Sebastiano Curone, al bar acquisto due bottigliette d’acqua ma sono costretto a tenerle in tasca perché nei portaborracce cadono ad ogni sobbalzo della bici.. La strada sale leggera fino a Fabbrica , dove inizia la salita per Caldirola. Ancora una sosta alla fontana del cimitero prima di attaccare questo percorso senza uscita che culmina alla Colonia di caldi rolla raggiungendo i 1179 metri di altitudine. Tanti ciclisti che si arrampicano per questi meravigliosi tornanti, raggiungendo Caldirola (1012 msm), proseguono fino alla Gioia (1076 msm) e li si fermano, snobbando gli ultimi 1200 metri di salita perdendo cosi lo spettacolo del bosco di faggi. Scendendo sono obbligato a fermarmi alla fontana della piazzetta all’inizio del paese per bere ancora una volta rabboccando le bottigliette.
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Mi fermo a tutte le fontane
Ora è discesa fino a Morigliassi, poi si sale gradatamente a Giarolo, su questa bella strada sono presenti diverse fontane e quindi non dovrò soffrire la sete. Mi fermo ogni volta che ne incontro una, un sorso d’acqua e via verso la prossima. Continuo così per tutto il percorso Morigliassi, Gregassi, Serbaro, Giarolo. A Borgo Adorno, frazioncina medioevale di Cantalupo Ligure, sosto un po’ più a lungo, mangiando qualcosa e immortalando le murature in pietra dell’attuale castello e della meravigliosa e freschissima fontana. Ancora poca strada ed arrivo al bivio con il secondo, importante obbiettivo della mia giornata cicloturistica, i Piani di San Lorenzo.
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Piani di San Lorenzo tappa d’obbligo
Ormai è tradizione per me, dopo aver scalato Caldirola, salire su ai Piani di San Lorenzo, strada di quelle terribili, che segnano il fisico ma lasciano una grande soddisfazione, il primo tratto di asfalto è abbastanza rovinato ma poco più su, la strada scorre bella liscia per qualche centinaio di metri ma dopo il primo durissimo chilometro, riprende l’aspetto trasandato che hanno tutte le strade di questa zona  . La affronto con calma, sono stanco per la nottata di lavoro e le pendenze per i Piani non mi permettono altro modo di salire. Trentadue minuti per coprire quasi quattro chilometri di strada, arrivo in cima abbastanza provato, la salita è corta ma molto impegnativa con tratti a pendenza variabile tra il 7 ed il 12%, quassù al Rifugio Escursionistico c’è sempre gente e molti salgono a piedi ai 1096 metri di altitudine dei Piani. Immancabile foto ricordo e riprendo la strada appena percorsa, scendo serrando i freni, salendo ho notato alcuni grossi buchi nell’asfalto e non voglio correre inutili rischi.  Proseguo così fino ad arrivare sulla strada provinciale e mi dirigo verso Pallavicino per una nuova sosta per bere alla fontana.
La birra rossa
Scendo verso la val Borbera ed al distributore della Tamoil di Pertuso, faccio ancora sosta all’erogatore di acqua gasata, sempre disponibile per tutti nella stagione calda, ripartendo non dirigo verso le Strette, tornerei sulla strada fatta all’andata e non mi va, oggi voglio un giro circolare. Raggiungo Cantalupo Ligure e svolto in Val Sisola, fa caldo e senza borracce appresso, la sete è ossessionante, sono quasi le tre del pomeriggio ho percorso circa 110 km. e quasi 2300 metri di dislivello mi ci vuole una birra rossa ed a Rocchetta Ligure decido per una sosta di qualche minuto.
Ancora una e poi basta
Risalgo il Sisola ed al ponte sulla SP146, svolto per Roccaforte Ligure, la salita non è dura e nemmeno tanto lunga, arrivato alla fontana, sulla piazza del Comune mi limito a fotografarla, senza fermarmi non ho sete, la birra ha avuto il suo effetto. Raggiunta Borassi, proseguo sconfinando in Liguria, sulla strada per Montessoro incrocio ancora una bellissima fontana ma non mi fermo, ora è discesa verso la Valle Scrivia, il giro è quasi terminato ma se voglio un giro circolare, devo passare in Val Lemme e lo faccio da Arquata, con lo strappo di Pratolungo. Gavi, Francavilla Bisio, Basaluzzo, passo in Valle Orba, con Predosa e finalmente Casal Cermelli. Doccia e riposo, dopo la notte al lavoro ed il giro non tanto facile di oggi sono proprio cotto, anzi direi brasato.