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Le salite nel giro di oggi
TempoSalita 
0:45':12"  Mulino San Pietro - Passo della Scaparina 1
0:53':13"  Passo del Mercatello da Salsominore (strada nuova) 2
1:15':38"  Colla di Gambaro e Passo Crociglia  3
0:40':28"  Passi Scoglina e Barbagelata da Parazzuolo  4
0:32':16"  Montebruno, Galleria di Buffalora 5
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11/05/2018
• Distanza 239.16 km
• Tempo 11:15:35
• Dislivello 3619 metri
“Non sentire la catena e non sentire le gambe, sono due cose diverse.”

Regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte
Province: Pavia, Piacenza, Genova, Alessandria
Valli: Staffora, Trebbia, Aveto, Nure, Scrivia
Salite: Scaparina, Mercatello, Crociglia, Scoglina-Barbagelata, Buffalora

Pioggia sul Crociglia, Valle del Nure, Emilia Romagna, Piacenza
Sto scendendo dal Passo di Crociglia, verso la val d’Aveto, piove, non forte ma la strada si bagna rapidamente, grosse gocce d’acqua, scendono dai bordi del casco, gli occhiali sono coperti da piccole gocce quasi rugiada, fatico a vedere la strada. Non piove forte ma quel che basta per rendere difficile una discesa. Ho male alle mani a forza di trattenere le leve dei freni, inizio a sentire freddo.
Il Crociglia, con i suoi 1400 metri di altitudine, in questa stagione è imprevedibile. Salendo il clima era ottimo, poco sole e niente vento sono l’ideale per una salita lunga come questa. 14 chilometri da Ferriere in Emilia Romagna. I primi leggeri solcando la val Nure, Colla di Gambaro, Selva e poi abbandonata la SP654, svoltando a destra, gli ultimi 3 km che salgono al passo, duri quanto basta per far rimpiangere una compatta. Con il 39x26 sono salito con molta fatica e questa era la terza salita del giorno.

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Passo della Gambarina, Valle Staffora, Lombardia, Pavia
Mentre scendo, con i crampi alle mani, ripenso alle pendenze quasi morbide a confronto, del passo della Gambarina preso da Mulino San Pietro, Valle Staffora, in Lombardia, Pavia. 8.3 chilometri al 6% medio, il tratto più duro dopo Menconico con punte del 14%. È la prima salita, le gambe sono fresche, anche oggi ho approfittato del passaggio di mia moglie fino a Salice Terme, risparmiandomi un po’ di strada in pianura, che comunque alla fine del giro, avrebbe fatto sentire il suo effetto.
Scollino e mi getto in discesa verso Ceci, la bici ha qualcosa che non va, nelle curve secche, tende a scodare, non capisco se si tratti del copertoncino oppure di qualche altra cosa. Mi fermo, alla fontana delle “Due gemelle” per controllare, non riesco a capire cosa sia. Le due fontane gemelle, simmetriche, stessa portata, una a destra, l’altra a sinistra. Nel mezzo, il ruscello che rovescia a cascata un grosso getto nella vasca tra le due fontane gemelle. In alto, in bella vista, due enormi seni di donna in terracotta, identici, come le fontane.

E sul Crociglia, piove
Continua a piovere, qui, sulla strada tra Crociglia e la Val D’aveto. Ormai sono zuppo, le scarpe gocciolano e la strada è sempre più fradicia. A tratti, tra i rami ancora semi spogli del bosco, filtra un raggio di sole e scalda un poco le mani e le gambe. Piove piano e col sole e mentre scendo torno coi pensieri alla prima discesa, quella verso Bobbio.

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Valle del Trebbia, Emilia Romagna, Piacenza
Dopo la discesa dalla Scaparina verso Ceci, ecco la confluenza per Bobbio. È una strada che ho fatto un sacco volte, sempre partendo da casa, è una bella strada, larga, veloce ma io sono legato all’inconveniente della bici, appena forzo un po’, ecco che scoda e non capisco cosa sia.
Bobbio, paese tranquillo, se non c’è il mercato. Sono in Emilia Romagna, in provincia di Piacenza, la valle è quella del Trebbia, fiume con l’acqua verde, uno spettacolo. Se fossi partito da casa, ora mi fermerei al Bar Pizzeria all’uscita del paese per uno spuntino ma sto ancora bene, ho fatto una abbondante colazione, come sempre, prima di un giro lungo. Valle del Tebbia in leggera salita a tratti qualche declivio ma la strada sale quasi sempre, in modo lieve ma sale.

Passo del Mercatello, Valle dell’Aveto, Emilia Romagna, Piacenza
Risalgo la valle procedendo verso Sud ed ho il vento contrario.
Marsaglia e svolto verso la Val D’Aveto, incrocerò il torrente più avanti, vado sempre verso Sud ed il vento è sempre contrario, la cosa mi rende di buon umore, tornando a casa sarà nella schiena. Salsominore, inizia la seconda salita. Svolto a sinistra, abbandonando la SP586 di Val D’Aveto e mi inerpico sulla rampa iniziale di questa per me, inedita salita che terminerà al passo del Mercatello, fatto e rifatto tante volte da Marsaglia.
Ho trovato la salita cercando un’alternativa all’ascesa del Mercatello, ho controllato la strada con Ridewithgps, che la segna come sterrata a tratti, poi ho visto su Strava, che due amici, Sergio e Celestino, erano saliti da li nel 2015 ed ho voluto provarla.

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 Una strada nuova di zecca
Tratto iniziale duro, come dicevo. 16% di picco e poi qualche centinaia di metri all’11% e si stabilizza tra l’8 ed il 9%. Questo, nei primi due chilometri. La mappa, non prevede un bivio al secondo chilometro ma di fatto esiste. La strada a sinistra, quella che dovrebbe condurre a Casale Brugneto, porta in bella vista un segnale di strada senza uscita, mentre le indicazioni per Ferriere, sono rivolte alla strada di destra. Salgo su questa, nonostante Garmin si incazzi di brutto minacciando il segnale “fuori pista” ad oltranza. È nuova di zecca, costruita da poco. Presumo che la vecchia strada, sia franata e per non stare li a rifarla nello stesso punto, la pazzia dell’uomo moderno, che con camion ed escavatori può qualunque cosa, ha concepito una bella linea retta attraverso al bosco, senza tenere conto dei declivi naturali del terreno. La vecchia strada saliva tortuosa, seguendo il terreno, sulle tracce di qualche antico sentiero tracciato dall’uomo, con pendenze, si dure ma abbordabili da chiunque. Questa no, va su dritta come uno sparo di fucile, una sola curva in 1800 metri, 10% medio e picchi tra il 15 ed il 17%, un fiato centrale dove le pendenze si annullano e poi ricomincia più incazzata di prima. 39x26, qualche parolaccia e le gambe che sono tese come la corda di un arco ed arrivo al bivio con la vecchia strada. Ora è più facile, ancora qualche chilometro di salita abbastanza normale ed arrivo su al Mercatello. Nella discesa il solito problema di instabilità e vado giù più piano di quanto sia salito.

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 Passo della Scoglia e Barbagelata, Valle dell’Aveto, Liguria, Genova
Ho quasi terminato la lunga e difficile discesa che dal Crociglia scende in Val D’Aveto. Ha smesso di piovere per fortuna, mani e gambe a poco a poco si riscaldano, ora è quasi pianura, i freni non servono quasi più, sono tornato sulla SP586, lascio l’Emilia Romagna per entrare in Liguria, salgo in falsopiano verso Rezzoaglio. Sosto al bar del paese. Una birra, ed un gelato, non fa molto caldo, quel poco sole che c’era se n’è andato di botto, obbligandomi a consumare all’interno del locale. Telefono a casa per rassicurare che tutto va bene. Riparto. Si, riparto lasciando il telefono sul tavolino del bar. Me accorgo dopo circa due chilometri e ritorno a prenderlo, strada gratuita, su 240 km 4 in più non dicono nulla. La strada di Val D’Aveto non è delle più belle come fondo, grosse buche rappezzate in malo modo, fanno sobbalzare la bici, risalgo la valle e quindi la strada sale a strappi ed in falsopiano.
Costafugara, Cabanne, Parazzuolo, la strada procede a Sud-Ovest ed il vento si sente bene quasi di fronte. Svolto a destra ed inizia la facile ascesa verso il passo della Scoglina, poi proseguo verso Barbagelata e le pendenze si alzano anche se di poco. Scollino, ho faticato a fare questa quarta salita. Ho accumulato più di 3000 metri di dislivello e li sento tutti, nelle gambe, soprattutto quelli con tratti duri.
Scendo, con i soliti problemi verso Montebruno. Qualche anno fa, sarei salito su alla casa del Romano passando per il Lago del Brugneto, strada della quale sono innamorato. Oggi non è il caso, casa mia dista ancora circa 90 km e manca l’ultima salita, quella a strappi che da monte bruno conclude alla galleria di Buffalora e Torriglia. Non è la più dura, anzi ma la strada oggi è stata veramente tanta e il vento è sempre in faccia.
Laccio e comincia la Valle Scrivia, la seguirò col vento a favore fino e mi porterà in Piemonte,nella provincia di Alessandria. Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia , poi Novi, il vento nella schiena. A Bosco Marengo, cambia il vento, ora è da Nord ma finalmente sono a casa. Bel giro, se fossi partito da casa, sarebbero stati 280 km circa, non so se ci sarei riuscito, anche se ho già fatto più volte questo giro, ogni anno che passa è sempre peggio. SEMPREINSELLA!