Volevo un giro Rosso, uno di quei giri che non arrivano con facilità, e secondo la mia tabella delle difficoltà sono compresi tra i 201 ed i 250 km...
| Le salite nel giro di oggi | ||
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| Tempo | Salita | |
| 00:17:54 | Cremolino da Prasco | 1 |
“Acqui Terme, Ovada, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Tortona, Valenza, Casale Monferrato Alessandria”
07/10/2025
• Distanza 203.91 km
• Tempo 8:08:27
• Dislivello 859 metri
• Bicicletta Blue Sky
• Colore Rosso
• Foratura
Volevo un giro Rosso, uno di quei giri che non arrivano con facilità, e secondo la mia tabella delle difficoltà sono compresi tra i 201 ed i 250 km, giri che qualche anno fa erano facili da fare, ma oggi li devo cercare, desiderare e fare fatica per ottenerli.
Volevo un giro Rosso d’Ottobre, e lo sono andato a cercare tra i 118 Giri Rossi fatti dal 2004 a quest’anno, purtroppo non ce n’era uno che mi andasse bene, troppo lunghi, e anche restringendo il campo della distanza tra 201 e 205 km, ne restavano 15 ma tutti con altimetrie decisamente troppo impegnative.
Poi ne trovo uno Arancio, del 15 aprile del 2016, 196 km, 900 metri di dislivello, durata circa 7 ore, si tratta del “Minigiro della provincia di Alessandria”.



Questo mi va bene; con qualche piccola modifica posso allungarlo di qualche chilometro e renderlo Rosso.
Volevo un Rosso d’ottobre, e ci avevo già provato lo scorso venerdì arenandomi inesorabilmente a Novi Ligure perché la testa se ne era andata a fare shopping lasciandomi solo con le gambe, e quindi me ne sono tornato a casa con la metà dei chilometri preventivati.
La “Caccia a Ottobre Rosso” è ripresa oggi con la motivazione in più fornitami da Daniele, che sabato scorso con condizioni meteo non proprio ideali, ha portato a termine il vero “Giro della Provincia”, 405 km, quasi 5500 metri di dislivello; che io, pur avendolo ideato e tentato diverse volte, non ho mai avuto la capacità di portalo a termine. Quindi ho riposto questo mio sogno nel cassetto, ripiegando su un surrogato, una specie di Reader's Digest ciclistica, dove riassumo con la metà dei chilometri ed un quinto del dislivello l’impresa che ha fatto Daniele.
Caccia a Ottobre Rosso
6 °C alla partenza, la stessa temperatura dello scorso venerdì e anche oggi non si sta male. Niente vento, ne nebbia, anche la strada è la stessa, quella del giro ridotto della Provincia di Alessandria, che mi porterà a toccarne solo le città più rappresentative.
Nel Minigiro fatto il 15 Maggio del 2016, per la fretta di concludere non avevo fatto fotografie, oggi ne scatterò ognuna delle città principali.
La prima è Acqui Terme, la fotografia la faccio alla “Passeggiata Giacomo Piola”, nei pressi del ponte sul Bormida, poi proseguo verso Visone e Prasco dove inizia l’unica salita della giornata, quelle di Cremolino.
La discesa verso Molare è bella e veloce e mi porta ad Ovada, altra città simbolica della nostra bella provincia.
La fotografia la scatto dalla rotatoria di Piazza XX Settembre ed il soggetto è il Caffè Trieste, ritrovo di molti ciclisti della zona. I primi 50 chilometri sono compiuti, sono ad un quarto della corsa e proseguo passando per Silvano d’Orba, Capriata d’Orba e Basaluzzo, che mi portano a Novi Ligure dove la sosta con fotografia è al “Museo dei Campionissimi”. Fino a qui tutto bene, attraverso la Città di Girardengo e Coppi e sfiorata Serravalle Scrivia e proseguo verso Tortona.



Mi fermo, controllo, in corrispondenza della valvola il copertoncino non è tallonato bene. Dovrei sgonfiare tutta la camera, sistemarlo e rigonfiare, ma darei fondo alla seconda bomboletta di CO2, con la conseguenza di dover abbandonare il percorso. A questo punto tento la fortuna, sgonfiando di poco la ruota, con le dita faccio pressione sulla valvola della camera è il copertone si posiziona sul cerchio. La gomma non è alla pressione ideale ma azzardo, in caso di ulteriore foratura ho ancora una camera d’aria e la bomboletta di scorta.



100 chilometri, metà strada compiuta, sono a Tortona e proseguo sulla strada più veloce, ma dopo il Bricofer, all’imbocco del viadotto sulla Sp35 la strada è sbarrata. Sono obbligato a tornare indietro, attraversare la città riprendendo il percorso nel suo tratto più difficile, impegnativo e pericoloso; il tratto della SR10 seguito dalla ex SS211 della Lomellina.
Finalmente sono a Sale, sosto davanti alla chiesa Parrocchiale di San Giovanni (X secolo), uno spuntino veloce e una foto, poi proseguo sulla ormai trasandata e a tratti pericolosa pista ciclabile che mi avvicina ad Alluvioni Cabiò.
A seguire Montariolo, Grava, e dopo tanto tempo rimetto le ruote sul viadotto che scavalca il Tanaro poco prima di Bassignana, dove i lavori di ristrutturazione proseguono a carreggiata unica alternata.



150 chilometri, tre quarti di strada fatta e Casale sembra irraggiungibile. È snervate questa strada dritta che non se ne vede la fine, col suo fondo rugoso i cui sobbalzi creano un disagio profondo, tengo duro, ancora 5 km e si inverte la marcia puntando verso casa.
Ci arrivo infine, attraverso la città dell’Eternit, e compiendo un largo giro inverto la marcia. La fotografia la faccio alla passerella ciclabile sulla ferrovia, buia, rumorosa, instabile, e aggiungo anche pericolosa se si superano i 20 km/h.
Esco dal tunnel e sapere cha mancano solo una quarantina di chilometri a casa mi da una forza inaspettata.
San Germano, Occimiano, Mirabello Monferrato, evito di salire a San Salvatore e attraverso la galleria sulla Sp31, poco più avanti nei pressi della frazione Gerlotti, una lunga coda di veicoli, avanza lentamente. Un incidente, due le auto coinvolte, pezzi di carrozzeria sparsi sulla strada, Vigili, Polizia, strada appena riaperta a senso unico e pian piano si passa.



Attraverso la città percorrendo gli spalti e in pochi minuti sono a casa.
La Caccia a questo Rosso d’ Ottobre è terminata, il mio pensiero torna a Daniele che è riuscito a fare il giro completo, quello difficile, lungo 400 chilometri e duro di 5000 metri in dislivello. Mi piacerebbe che qualcuno appassionato e competente, organizzasse una Randonnée, su questo percorso che ho studiato nei minimi particolari, limando i confini della provincia, senza mai oltrepassarli. Si, mi piacerebbe tanto, sarebbe il coronamento di un sogno.
SEMPREINSELLA!






