Non salivo a Carrega dal giugno del 2019, quando in sella alla purtroppo distrutta Costanza avevo fatto il giro di quasi 200 km,...
| Le salite nel giro di oggi | ||
|---|---|---|
| Tempo | Salita | |
| 0:00':00" | Strada alta Novi Serravalle | 1 |
| 0:00':00" | Srette di Pertuso da Persi | 2 |
| 0:00':00" | Carrega Ligure Primo tratto | 3 |
| 0:00':00" | Galleria di Crenna da Libarna | 4 |
| Garaglia e Giora da Francavilla | 5 | |
| Giro precedente: : Comuni Alessandrini: 19^ Escursione - Giro successivo: Comuni Alessandrini: Atto Finale | ||
“Meno 6; Il Comune più isolato d’Italia; Una strada che si muove; I cancelli automatici; La foratura; TGR Piemonte; 14 luglio, festa per la Francia e per Carrega”
14/07/2025
• Distanza 140.64 km
• Tempo 6:27:09
• Dislivello 1449 metri
• Bicicletta Blue Sky
• Colore Giallo
• Foratura
Niente sveglia da parte di Trip questa mattina, il disgraziato si è preso una notte di libertà; d’altra parte era domenica e lui è un gatto, e per loro la vita è di notte. Non ho messo la sveglia, ormai sempre per via del gatto sono tarato alle ore 5:00, e sbrigate le solite cose: colazione mia e dei gatti dopo il rientro di Trip, borracce, vestizione e partenza poco prima delle ore 6.
16 °C, temperatura ideale che pian piano si alza, ma anch’io che sto andando verso la val Borbera, pian piano mi sto alzando con l’altimetria, e questo fa si che la temperatura resti più o meno costante tra 16 ed i 18 °C, fino al raggiungimento del capolinea; che oggi è Carrega Ligure ed il suo Municipio.
In una prima stesura del giro, avevo programmato le foto dei comuni di oggi nel viaggio di rientro, ma per avere un ritorno scorrevole senza soste, ho invertito il loro ordine, facendo le fotografie mentre salivo la val Borbera con questa disposizione: Cantalupo Ligure, Albera Ligure, Cabella Ligure ed in ultimo quello di Carrega Ligure, croce e delizia di questo ventesimo giro dei comuni.
Croce, perché data l’interruzione della strada, non avevo la certezza assoluta di poterlo raggiungere, e salendo cercavo di inventarmi le scuse più assurde da raccontare al capo cantiere, in modo che mi lasciasse passare, sia all’andata che al ritorno. Delizia, per il fatto che quando sono arrivato alle barriere radiocomandate, sul posto non c’era anima viva e con un po’ di calma sono riuscito ad oltrepassare il blocco infilando la bicicletta nello stretto spazio tra i new jersey ed i cancelli.



Non salivo a Carrega dal giugno del 2019, quando in sella alla purtroppo distrutta Costanza avevo fatto il giro di quasi 200 km, “Tre Fontanasse tre!”; bei tempi, quando non sentivo la fatica. Oggi a dire il vero non ho fatto molta fatica, la salita l’ho presa piano, al risparmio, ma ora che scrivo, ho un discreto fastidio alle gambe. Comunque, la salita da Cabella a Carrega non è molto impegnativa, il tratto duro -che io non ho fatto- sta nei quasi 7 km dopo il capoluogo che hanno pendenze costanti prossime al 9%. Dopo la fotografia al Municipio di Carrega, mi ha sfiorato l’idea di salire al passo, ma l’ho subito cancellata, e per la prima volta nella mia vita di cicloamatore, ho invertito la marcia prima di raggiungere la vetta; ma oggi l’obiettivo era il Municipio e mi ritengo soddisfatto.
14-07-2025 05:56:45
Salendo e soprattutto scendendo, ho potuto constatare il degrado nel quale versa la SP147 di Carrega con il suo asfalto a tratti sfatto, e in molti punti le grinze longitudinali lasciano prevedere uno slittamento della strada verso valle. A circa 4 km da Carrega, i primi segni che montagna si sta sfaldando; cumuli di detriti al bordo della banchina. Più in su, a 2,6 km dal paese, due massi del diametro di circa 60-70 cm, giacciono nel mezzo della carreggiata, proprio dove i Carreghini, che possono usufruire di due auto, ne lasciano una parcheggiata a valle della frana, e con l’altra, raggiunta la prima barriera e attraversati i cancelli a piedi, possono poi scendere a Cabella Ligure, senza fare tutto il giro del passo; che vita difficile.
Salendo ancora, ecco le barriere automatizzate, un semaforo rosso, il cartello di divieto di accesso e un altro con impressi i segnali di “divieto di fermata”, e “obbligo dei 30Km/h”, recita: “con semaforo lampeggiante, procedere senza indugio”. Quando arrivo, il semaforo è rosso fisso e con un po’ di timore mi avventuro oltre la barriera. Alla mia sinistra la montagna che si sgretola, grossi blocchi di pietra sono trattenuti dalle alte reti di protezione. Sul lato sinistro i resti del grosso pietrame rimasto della frana del 2022, a protezione della carreggiata le protezioni di cemento e ancora pannelli solari, telecamere di monitoraggio, sbarre automatiche e cancelli incatenati per evitare manomissioni.



Tra uno sbarramento e l’altro, ci sono circa 200 metri, e li percorro con ansia, guardando il pietrame impigliato nelle reti una trentina di metri sopra alla strada, supero l’altro cancello e continuo la salita verso il borgo di Connio, poi proseguo quasi in piano verso Carrega.
Il Municipio è mesto, con la facciata un po’ scrostata, incastrato tra le case, unica via d’accesso un scala che scendo per avere una inquadratura decente per la foto; è in questo momento che arriva un signore che qui ha la seconda casa e due piccoli orti che cura quasi giornalmente e per arrivarci deve fare il giro in auto passando dal versante Ligure; si lamenta della situazione che permane ormai da troppo tempo, mi domanda se per caso avessi trovato i cancelli aperti, mi dice che secondo indiscrezioni, dovevano riaprire la circolazione oggi, 14 luglio.






A casa, Trip gatto ormai randagio e notturno, salta sulla sella della bicicletta per prendersi due coccole.
Mancano ancora 6 Municipi, compreso il mio; penso di chiudere il progetto giovedì prossimo se il vento sarà da Nord.
Mentre pranzo, il TGR Piemonte manda il servizio della riapertura della strada. Per fortuna sono mattiniero e lassù a Carrega ci sono arrivato presto, prima del TGR.
SEMPREINSELLA!






